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Blockchain, cos’è e come influenzerà il nostro futuro


Il quotidiano finanziario The Economist la definisce come “la prossima grande rivoluzione”. IBM sostiene che riscriverà il futuro del business. Marc Andreessen, informatico e imprenditore statunitense, padre di Mosaic e Netscape, la considera l’invenzione più importante dopo Internet. È la Blockchain, il motore che dà vita al Bitcoin, la moneta elettronica creata nel 2009 da Satoshi Nakamoto. Proviamo a capire di che cosa si tratta e come può influenzare il nostro futuro.

Dare una definizione univoca di Bitcoin è piuttosto complesso: nato inizialmente come esperimento, con il fine di costruire un bene digitale che non fosse duplicabile né limitato in internet, ha iniziato ad acquisire un valore di mercato a partire dal 2011.

Oggi quando se ne parla si fa riferimento a una valuta elettronica, che viene verificata e scambiata tra computer e server diffusi globalmente. Si tratta quindi di una moneta che per circolare non necessita del controllo e dell’approvazione di enti centrali, come le banche, ma solo di un lungo indirizzo creato da pc connessi in rete che compiono operazioni matematiche.

Il Bitcoin viene contabilizzato su Blockchain, un database fondato su complessi algoritmi matematici, che più semplicemente, può essere considerato come il libro contabile su cui sono registrate tutte le transazioni fatte dall’invenzione della moneta elettronica fino a oggi. In altre parole un registro gestito da un sistema, estremamente decentrato e diffuso, di soggetti indipendenti tra loro.

Ma quali sono gli elementi che rendono la Blockchain una novità così interessante e attraente per ambiti di rilievo come quello finanziario e legale?

I due principali vantaggi che Blockchain offre sono l’eliminazione di terzi intermediari e in secondo luogo l’impossibilità di modificare o cancellare le operazioni registrate senza il consenso della maggioranza dei nodi che compongono la rete. La Blockchain può essere sì intesa come un libro pubblico decentrato, all’interno del quale si trovano tutte le transazioni avvenute utilizzando Bitcoin, tuttavia questo è solo uno dei risvolti pratici che può avere.

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Ciò che rende le implicazioni di tale tecnologia veramente rivoluzionaria è il fatto che può essere usata come registro su cui regolare qualsiasi scambio di valore, non solo monetario, rappresentato in varie modalità, da un contratto a un certificato, evitando l’intermediazione di terze parti, come banche, notai o avvocati, mantenendo però allo stesso tempo garanzie di certezza. In paesi come la Spagna, per esempio la certificazione di un documento ha il costo di circa 250 euro. Grazie alla Blockchain, qualsiasi tipo di dato potrebbe essere certificato a partire da 20 centesimi, presentando lo stesso grado di affidabilità.

La promessa di trasparenza, consistenza e affidabilità, ha richiamato l’interesse di alcune delle maggiori banche mondiali, tra cui Bnp Paribas, Citi, JPMorgan, ING, Unicredit, che si sono unite in un consorzio promosso dall’americana R3 per studiare e definire il futuro della Blockchain. La stessa Bce ha voluto approfondire il tema e si è dichiarata interessata a capirne a fondo i meccanismi.

Ma non sono solo le banche a ritenere che “la catena dei blocchi” sia una leva strategica di sviluppo.

Per esempio il settore del turismo potrebbe beneficiare di questa tecnologia in diversi ambiti. In una recente intervista, Nathan Blecharczyk, il co-fondatore di Airbnb, ha dichiarato di essere interessato alle possibili applicazioni della Blockchain. Uno dei problemi di Airbnb è infatti quello di consentire transazioni tra persone che sono fra di loro perfetti sconosciuti fino a che non completano l’accordo: solo in quel momento la piattaforma svela l’identità e i rispettivi contatti dei due contraenti. Per risolvere questo problema Blecharczyc ha ipotizzato di integrare la tecnologia della Blockchain nel motore di ricerca e prenotazione del sito web con la finalità di garantire l’identità e la reputazione di chi sta partecipando alla transazione.

 

Ma Blockchain può essere usata anche per rendere i viaggi aerei più sicuri. Sita, azienda che fornisce soluzioni IT e servizi di telecomunicazione per l’industria del trasporto aereo sostiene che la tecnologia Blockchain permetterebbe di sfruttare la biometria attraverso le frontiere, in ogni aeroporto, per controllare i viaggiatori senza che le informazioni personali dei passeggeri vengano memorizzate dalle autorità.

Un’alta percentuale delle minacce arriva proprio dai milioni di passaporti e carte di identità falsificate e disponibili per somme irrisorie. Con Blockchain si potrebbe dare a ogni passeggero un’identità di viaggio digitale la cui certificazione dipenderebbe da un insieme di elementi la cui coerenza sarebbe testata dalla rete.

Quali sono le implicazioni a livello sociale di Blockchain? In teoria sicuramente innovazione e cambiamento, ma è ancora presto per dire se sarà veramente possibile sfruttare i benefici che offre. Quello che è certo è che non basterà sviluppare soluzioni tecniche che rispondano a problemi concreti – e comunque ancora insoluti – ma sarà necessario attuare un’importante opera di informazione e sensibilizzazione, coinvolgendo istituzioni e cittadini nella definizione di adeguati impianti regolatori e di utilizzo per massimizzare l’impatto positivo e diminuire i potenziali rischi che ogni tecnologia, inevitabilmente, porta con sé.

 

http://www.huffingtonpost.it/walter-ruffinoni/blockchain-bitcoin-ibm_b_11065312.html?utm_hp_ref=italy

 
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