TOKENIZZARE le scarpe contro i falsi d’autore, i casi di NIKE e GREATS
La falsificazione di sneaker, un business da 240 miliardi di $, messo alle corde da nuovi modelli tecnologici e la blockchain.
Ogni anno, fino a 100 milioni di dollari in sneaker contraffatte, vengono sequestrate dalle dogane statunitensi. Cio’ rappresenta la punta dell’Iceberg, in tutto il mondo infatti, la moda contraffatta è un settore che vale da solo $ 600 miliardi.
I dati doganali statunitensi mettono in evidenza che circa il 40% dei prodotti contraffatti, sono scarpe da ginnastica, un problema da $ 240 miliardi di danni per i produttori di sneaker come Nike, Adidas, Converse e altri.
LA BLOCKCHAIN PER LA CONTRAFFAZIONE
Proprio di questi gg è la notizia che Il produttore di scarpe Nike ha ricevuto l’ok, per tokenizzare scarpe sulla blockchain di Ethereum ed in un documento pubblicato presso l’ufficio brevetti e marchi degli Stati Uniti, datato 10 dicembre, ha dichiarato che intende generare ID univoci e creare token ERC 721 per alcuni modelli di scarpe.
Le persone potranno “sbloccare” questi token acquistando scarpe fisiche ed i token saranno collegati all’ ID univoco del proprietario indicandone la proprietà. Oltre a rappresentare una scarpa digitale, il token può anche registrare le informazioni sul cosiddetto genotipo di una scarpa digitale, inclusi attributi, colori, stili, sfondi specifici.
Qui il link del documento/brevetto di Nike http://patft.uspto.gov/
Il caso di Nike è un evidente e chiaro esempio in cui l’esigenza del produttore e l’utilità della tecnologia si incontrano per evitare che lavoro, materiale e design vengano contraffatti, il risultato è una NFT (non-fungible token) in grado di tracciare qualsiasi coppia delle nuove sneaker, dalla fabbrica all’acquirente, secondo una logica impossibile da falsificare.
La tecnologia anti-contraffazione nel mondo della moda si basa tradizionalmente su due cose, la prima relativa al processo di produzione, secondo la logica che più è complicato produrre qualcosa, più è difficile per i contraffattori duplicare quel processo in modo conveniente, la seconda riguarda la scienza dei materiali che gioca un ruolo fondamentale e che permette de facto di distinguere qualcosa di qualità (ed originale ) da qualcosa di contraffatto.
Tuttavia qualsiasi modello che una fabbrica cinese (sempre per esempio) con licenza può produrre in serie, puo’ anche falsificarlo ad un prezzo più economico, dal momento che non ha bisogno di recuperare le spese di marketing, ricerca e sviluppo. Ciò rende la contraffazione nel mondo delle sneaker particolarmente dannosa.
Le aziende cercano di dare agli acquirenti la certezza di comprare un prodotto “reale” e lo fanno attraverso attraverso sigilli e certificati di autenticità, alla peggio Q-rcode, che possono però essere anch’essi facilmente falsificati.
UN CASO DI STUDIO
Per rompere questo schema, Greats si è rivolto a due società, Chronicled (una società di autenticazione di sneaker e software di moda) e Origin (un produttore di stampa 3-D di San Francisco), per progettare smart tag per le loro nuove sneaker Beast Mode.
Ogni smart tag stampato in 3D ha un codice identificativo univoco impresso al suo interno, che lo collega a un determinato paio di scarpe, ma è ciò che è dentro questo smart tag che conta davvero: un piccolo chip NFC crittografato come quello che si trova all’interno di un passaporto moderno, che può essere monitorato semplicemente scansionandolo con il telefono. Poiché questo chip viene inserito nello smart tag durante il processo di stampa 3D, è impossibile romperlo dalla plastica senza distruggerlo.
MA NON CI AVEVA PENSATO SATOSHI NAKAMOTO ?
La sua (di satoshi) soluzione, per assicurarsi che i Bitcoin non potessero essere contraffatti, è stata quella di autenticarli attraverso qualcosa chiamata blockchain, un database crittografato che collega inseparabilmente ogni transazione Bitcoin a quella che l’ha preceduta. Se hai un Bitcoin, la blockchain non solo lo autentica, ma può dirti anche chiunque lo abbia mai speso.
Certamente le aziende Chronicled e Origin hanno fatto qualcosa di intelligente. Hanno creato la propria blockchain, specificamente dedicata alle transazioni di sneaker, trattando ogni smart tag quasi come un Bitcoin. Quando esegui la scansione di uno smart tag con l’app per dispositivi mobili, sai se quell’oggetto/scarpa è autentica oppure no.
The Greats x Beastmode 2.0 Royale Chukkah
è stato il primo articolo di consumo a presentare uno smart tag simile a Bitcoin. Il BEASTMODE 2.0 Royale Chukka è stato rilasciato il 27 novembre attraverso i Webstore di Greats ad un prezzo al dettaglio pari a $ 199 USD.
CONCLUSIONI
Quello che è davvero interessante pero’, è che il mondo imprenditoriale e della tutela del marchio si stà prepotentemente affacciando al mondo della blockchain e addirittura delle cryptovalute, nel modo piu’ intelligente possibile, ossia quello degli NFT, a costi decisamente scalabili, vista la NON necessità di una infrastruttura hardware. I casi d’uso non mancano, così le novità, le soluzioni e addirittura i brevetti.
Siamo solo all’inizio.
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Independent researcher and consultant, Tech Writer at Blockchain Technology. From Italy