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Crolla il valore di bitcoin, sotto attacco speculativo


CROLLA IL VALORE DI BITCOIN

di Arcangelo Rociola

Crolla il valore di bitcoin che rischia di spaccarsi, ha perso 400 dollari in 3 giorni e bruciato 2 miliardi tra il 18 e il 20 marzo. Il suo valore è prima sceso da 1.290 dollari a 900 per poi risalire intorno a quota mille, dove si mantiene tutt’ora. Molti commentatori sui giornali internazionali hanno pensato che il crolla del valore di bitcoin fosse dovuto alla bocciatura della Consob americana, la Sec, che ha vietato la creazione di un fondo di investimento in Bitcoin. Abbiamo provato a chiarire cosa sta succedendo a Bitcoin con uno dei massimi esperti italiani della criptomoneta, Giacomo Zucco, 33 anni, Amministratore Delegato di BHB Network – Blockchainlab.

Leggi: Cosa si nasconde dietro il crollo improvviso di Bitcoin

Crolla il valore di bitcoin, che sta succedendo ?
“Sta subendo sostanzialmente un tentativo di attacco, tra quelli che erano stati ampiamente previsti dal suo “creatore” Satoshi Nakamoto, da parte di uno dei cosiddetti “miner”, ovvero di coloro che sono chiamati a garantire con i loro computer l’unicità della storia transazionale, al fine di cambiarne unilateralmente le regole di funzionamento. In realtà è un attacco che vede addirittura favorevole una minoranza degli utenti di Bitcoin, in particolare coloro che non hanno conoscenze tecniche e lo vedono più che altro come un sistema “veloce ed economico” per transare rapidamente piccole quantità di valore”.

C’entra il rifiuto da parte della Security Exchange Commission americana di negare un fondo di investimento in Bitcoin?

“La questione del possibile “hard fork” (una modifica non retro-compatibile delle regole del software che può portare ad una biforcazione irreversibile della moneta e del suo registro contabile) non è assolutamente legata a quella della non autorizzazione SEC del primo ETF regolamentato su Bitcoin. Anzi, risale oramai a molto tempo fa, anche se ha in questi giorni assunto l’apice della sua virulenza. Bitcoin Unlimited è solo il terzo tentativo di modificare le regole  e di Bitcoin senza consenso di tutti gli utenti, dopo il fallimento dei precedenti tentativi Bitcoin XT e Bitcoin Classic. Ma a differenza di XT e Classic, Unlimited è supportato (o meglio, “sembra esserlo”, vedi domanda 5) da una porzione molto rilevante (oltre il 40%) di potere di calcolo della rete, presumibilmente controllata, direttamente o indirettamente, dal “miner” cinese Jihan Wu“.

Quali sono i “valori” in campo? Quali i motivi che animano le due “fazioni” bitcoin core/unlimited?

“Il principale valore in campo per la fazione “conservatrice” è l’immutabilitá, quindi l’indipendenza e la non influenzabilitá da parte di forze esterne, del protocollo Bitcoin. Tutti gli attuali sviluppatori Bitcoin e buona parte degli utenti ritengono che una modifica alle regole di Bitcoin, buona o cattiva che sia nel merito, debba sempre avvenire plebiscitariamente, con il consenso attivo di tutte le parti in causa, lentamente, gradualmente, dopo anni di studi, test, dibattiti pubblici, evidenze. Oppure solo nel caso in cui da questa modifica dipenda in modo ovvio a tutti la sopravvivenza immediata del sistema (per esempio un bug scoperto improvvisamente)”.

Perché?

“Perché se Bitcoin fosse facile da modificare sotto pressione di minoranze organizzate e rumorose, oppure sull’onda di una campagna emotiva, o per motivi futili, diventerebbe anche facilissimo da manipolare da parte di poteri esterni. E visto che Bitcoin è nato precisamente per sfidare i più forti poteri finanziari e politici esistenti al mondo (incluse agenzie governative, esattori, banche centrali), la resistenza a cambiamenti di incerta natura è una delle sue caratteristiche fondamentali”.

Cosa vuole cambiare invece la fazione “Unlimited”?

“Nel merito, il motivo per cui questo specifico cambiamento, proposto con il software Bitcoin Unlimited, è contenzioso, riguarda una scelta sofferta tra decentralizzazione della rete e velocitá/costo delle transazioni. Le transazioni Bitcoin si basano su una struttura dettaa “blocco”: se questo blocco fosse piccolissimo, tutti potrebbero verificare le transazioni in modo indipendente (perché fare girare un “nodo” sarebbe alla portata di strumenti anche molto poco potenti) ma solo pochi potrebbero effettuarle (perché tempi di attesa per le conferme e costi di transazione sarebbero così elevati da relegare l’uso diretto del protocollo a grosse operazioni di “settlement” finanziario); se questo blocco fosse grandissimo, tutti potrebbero fare transazioni in modo relativamente economico (costi fissi di qualche centesimo di euro) e veloce (tempi di attesa di qualche decina di minuti), ma solo pochi potrebbero verificarle in modo indipendente (servirebbero i grossi datacenter dei giganti dell’informatica, da cui gli utenti diventerebbero di fatto dipendenti, eliminando il senso di Bitcoin stesso). La via di mezzo attuale è sicuramente in un certo qual modo arbitraria e da ripensare, ma non è chiaro a tutti in quale direzione. C’è anche una polemica relativa a come effettuare questa modifica: i “conservatori” vogliono limitarsi a modifiche retro-compatibili (soft fork), mentre i più irrequieti vorrebbero interrompere la continuità delle regole (hard fork), anche per dare un segnale forte di discontinuità e di cambiamento”.

Attualmente avvengono transazioni in Unlimited?

“Attualmente, un 10% circa dei nodi Bitcoin sembrerebbe far girare il software modificato, Bitcoin Unlimited (la modifica sposta la scelta della dimensione dei blocchi in mano ai “miner”, invece che tenerla fissa sul parametro attuale), ma é una stima incerta e difficile. La questione invece di cosa stiano facendo girare i “miner” é anche più complessa: sappiamo che il 40% circa del potere di calcolo sta “segnalando” il suo supporto ad Unlimited, ma sappiamo anche che, quando per ben due volte Unlimited è “crashato” a causa di un bug messo in produzione senza test adeguati (il campo Unlimited é principalmente “politico” e non ha a disposizione talenti di sviluppo rilevanti), questa percentuale é rimasta inalterata. É quindi immaginabile che Jihan Wu stia facendo girare Bitcoin Core (la versione standard) segnalando supporto ad Unlimited, per un puro gioco di potere ed economico (infatti dalla dimensione dei blocchi dipende anche il futuro profitto per i “miner”)”.

Per bitcoin è una crisi? Se sì, quanto grave è e qunato potrebbe diventarlo?

“Direi di sì, anche perché rappresenta il primo caso di attacco diretto al “consensus” da parte dei “miner”, oltre che il massimo storico di virulenza della spaccatura ideologica tra gli utenti non tecnici. Ma soprattutto, il motivo per cui questo attacco diretto é stato possibile, ovvero la concentrazione di tanto potere di calcolo nelle mani di un solo “miner” e di alcuni suoi “vassalli”, rappresenta un problema importante per il futuro di Bitcoin. Bitcoin é ancora un esperimento, potrebbe fallire, e questa crisi potrebbe rappresentarne il fallimento, anche se la cosa mi sembra decisamente poco probabile. Ma se Bitcoin superasse anche questo attacco, diventerebbe sostanzialmente inarrestabile”.

http://www.agi.it/economia/2017/03/27/news/perch_bitcoin_sotto_attacco_giacomo_zucco_bhb_-_blockchainlab_-1623856/

 
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