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Blockchain

La fine dello Stato di Franco Cimatti.


Bitcoin, o in generale la maggior parte delle crittovalute, sono tendenzialmente deflattive, cioè è facile che il loro valore aumenti nel tempo, visto che non se ne possono creare più di un tot. Quindi, è probabile che le persone inizino a mettere da parte più spesso crittovalute rispetto all’euro o altre monete fiat.

Una parte delle crittovalute che il popolo raccoglie e guadagna, sara comunque per forza convertita in euro che andranno a pagare le tasse, visto l’obbligo di pagarle in euro.
Per loro (quelli che mettono da parte crittovalute) sarà più facile pagare le tasse visto che saranno in euro o altre monete inflazionate, mentre appunto il valore del loro portafoglio di crittovalute tenderà a salire.

Anche i commercianti anche per questo inizieranno a preferire le crittovalute, cioè ad accettarle come pagamento, magari facendo pure degli sconti per chi paga in quel modo.
Il punto di non ritorno avverrà quando le crittovalute saranno abbastanza diffuse e usate da diventare unità di conto.
Da quel momento, i prezzi saranno fissati in crittovaluta e non più in euro. Quindi tutti gli statali, che continueranno ad essere pagati nell’inflazionato euro, si ritroveranno a dover pagare prodotti e servizi a prezzi deflazionati, ogni mese più costosi. (per loro) Sopravvivere gli costerà sempre di più di quanto incasseranno dallo stato.
Non converrà più lavorare per lo stato.

Potranno quindi succedere due cose, o lo stato già da quel momento svanirà, per mancanza di lavoratori, oppure inizierà a chiedere le tasse in crittovaluta. Se inizierà a chiedere le tasse in crittovaluta, vorrà dire che userà monete che non potrà più creare a piacere. Uno stato è per forza inefficiente rispetto ad una ditta privata, e non potendo crearsi i soldi per finanziarsi, comunque sarà sempre destinato al fallimento. Le principali istituzioni dello stato (inteso come il parlamento, senato, governo, giudici …) sono formate comunque da persone, che come tutti puntano al proprio tornaconto. Mi aspetto quindi che anch’esse inizino ad investire in crittovalute, con tutti i soldi che ricevono. Potrebbe benissimo capitare che siano prima di tutto loro ad iniziare a “difendere” la diffusione delle crittovalute, anche solo per il loro tornaconto, per garantire il loro investimento. Non ci sarebbe quindi bisogno di corrompere nessuno, si auto-corromperebbero da soli. Questo potrebbe succedere anche ben prima che la maggior parte del popolino, ancora ignorante di quello che sta succedendo, inizi a spostarsi verso le crittovalute. Ma sempre ipotizzando che quanto detto immediatamente sopra non succeda, per mantenere i lavoratori statali, le tasse verrebbero alzate anche oltre il 70/80%. Oppure l’Italia dovrebbe uscire dall’euro, per iniziare a stampare (o creare digitalmente), un infinità di moneta (di valore sempre minore), per finanziare ogni sua parte, un po’ come sta avvenendo ora in Venezuela.

Per giustificare questo si darà la colpa ai geek/nerd e agli evasori (questo anche se fosse pagata ogni singola tassa). Un po’ come avviene in questi giorni con l’euro.
Visto che sequestrare conti non sarà più possibile contro la maggior parte delle persone, ne tanto meno sapere quanto guadagno, sarà sempre comunque più difficile riscuotere e imporre tasse. Lo stato potrebbe eventualmente iniziare a pagare tantissimo la polizia o mercenari vari per riscuotere soldi. Ma ho grossi dubbi su quest ultima possibilità, mi aspetto che sia comunque ormai tardi, e che chiunque preferisca le crittovalute rispetto a qualsiasi altra moneta farlocca promossa da uno stato, compresi quindi potenziali poliziotti/militari/mercenari.
L’evento più traumatico è che potrebbe scoppiare una guerriglia civile, che finirà comunque con l’entrata del popolo nelle sedi delle istituzioni. Comunque, lo stato come lo si immagina ora, penso che sia per forza destinato a svanire. Al di la di questo, una cosa eccezionale che potrebbe ribaltare ogni aspettativa e previsione, è lo sviluppo delle IA …

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