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La scalabilità della blockchain TAKAMAKA, molti vantaggi e doppio coin


La scalabilità della blockchain

Arriva Takamaka, scalabilità della blockchain e nuova Token economy

Tra i problemi che affliggono le Blockchains, quello principale riguarda la scalabilità della blockchain, ossia la capacità della tecnologia di aumentare la portata delle transazioni, riducendo i costi e mantenendo un elevato grado di sicurezza. 

Oltre ai citati limiti, risultano di particolare disagio l’efficienza e lo spreco energetico. Dal documento WhitePaper, TakaMaka si presenta come una  blockchain completa,  integralmente open source verificabile, che non necessita di ambienti di sviluppo particolari per essere programmata e che risolve brillantemente, non solo le questioni riguardanti la facilità di programmazione e scalabilità della blockchain, ma che propone un nuovo algoritmo di consenso PoS. L’algoritmo è pensato per non essere soggetto agli attacchi attualmente conosciuti.

Takamaka è un progetto  crittografico  sviluppato da AiliA SA in collaborazione con l’Università di Verona e Trento.

Grazie al professor, Nicola Fausto Spoto si è reso possibile l’utilizzo di Java nativo come linguaggio di smart contract. 

Takamaka si basa sull’implementazione di tutti livelli che compongono la Blockchain: Smart Contract, algoritmo di consenso, Networking, crittografia,  grazie al lavoro di Giovanni Antino, dei suoi collaboratori e dell’ Università di Trento, che nella figura del prof. Massimiliano Sala ha provveduto all’analisi della crittografia e dell’algoritmo di consenso.

Con un doppio coin, di cui uno stabile (rosso) ed uno variabile (verde) utilizzato per il reward dall’attività di mining.

Scalabilità della Blockchain Takamaka, disegnata in linguaggio JAVA

Ma la particolarità che la distingue da tutte le altre Blockchain esistenti, è che Takamaka è stata completamente disegnata e sviluppata sul linguaggio responsabile di Java. 

Java, nato come linguaggio Object Oriented per risolvere problemi concreti, come la maggiore semplicità per la scrittura, la gestione del codice e la realizzazione di programmi non legati ad una architettura Hardware precisa, presenta caratteristiche intrinseche di portabilità, affidabilità e verificabilità, che si presta come codice unico per la gestione e la programmazione dell’intera infrastruttura: dal nodo, agli Smart Contract, alla creazioni di tokens, il risultato è una Blockchain altamente performante che non necessita di ambienti di sviluppo particolari.

Algoritmo di consenso

La Proof of Stake è un approccio moderno alla generazione di blocchi e quindi al consenso delle transazioni in esso racchiuse. L’idea della Proof of Stake è che invece di sprecare elettricità per risolvere complessi e pesanti calcoli matematici, è selezionato un nodo per generare (o “coniare”) un nuovo blocco. In questo modo si ha una probabilità proporzionale alla quantità di monete custodite nel wallet di essere selezionato per generare nuovi blocchi. 

Un nodo scelto per coniare un nuovo blocco, viene chiamato miner, mentre uno che punta monete su un miner, viene chiamato “stakeholder”.

La puntata dello stakeholder, al contrario delle Proof of stake classiche, in Takamaka non è un elemento chiave dell’intero potere finanziario, perchè la stake non offre al singolo better la possibilità di controllare o di condizionare l’algoritmo.

La puntata su un nodo di miner, non dà mai il diritto di far diventare quel nodo predominante rispetto tutti gli altri. 

In Takamaka non ci  possono essere puntate sul singolo nodo superiori ad un determinato valore dettato dal protocollo, ciò garantisce che il nodo abbia un valore minimo per poter diventare un miner delegato, ma limitato per impedirgli di assumere un ruolo predominante nel network, condizione necessaria per lo status di equilibrio.

doppio coin

Poiché non vi è stata alcuna attività di mining ma solo emissione di token, questo potrebbe far propendere per una centralizzazione notevole del network e qualcuno potrebbe maliziosamente ritenere che milioni di Token siano nelle mani della società e degli sviluppatori, che potrebbero creare manipolazioni di mercato o altre azioni per  influenzare il prezzo.

Questo perchè tutte le attuali implementazioni di Proof of Stake e le varianti principali, si basano sull’uso esclusivo di un token a catena singola per la quantificazione del lavoro e la gestione del controllo.

Specialmente nelle fasi iniziali, questo porta a una scarsità innaturale del token stesso dovuto al fatto che chiunque lo possegga, ha il controllo della catena e non è disposto a venderlo per non perdere la predominance sulla chain. 

Takamaka introduce invece due token, Verde e Rosso, in modo che anche chi ha inizializzato la rete può continuare a lavorare sul network e qualora decidesse di trasferire l’intero controllo dei suoi token, non perderebbe comunque la possibilità di operare al suo interno, ne causerebbe manipolazioni significative di prezzo.

Il token Verde non è mai scambiabile con il Token Rosso, ma è generato dall’attività di mining e acquistabile direttamente su un Exchange, questo viene utilizzato prevalentemente per pagare gli StakeHolder.

Il Token Rosso è stato generato nel blocco zero ed il suo valore è stabile e garantito, non è soggetto a fluttuazioni di mercato e ad effetti speculativi in generale, in questo senso il Token garantisce la stabilità e la certezza dei costi di gestione sul network, come transazioni e Smart Contract.

Per questo motivo si dice che in Takamaka è possibile stimare in modo accurato e preciso, il numero delle operazioni e la quantità di risorse da impiegare per l’esecuzione di contratti (SC), fornendo stime esatte e non variabili per tutte le operazioni a gas costante e parametrizzare tutte quelle in cui la dimensione dei dati varia.

I token verdi creati nel blocco zero sono 99.000.000, di cui, 5.000.000 per governance, 37.500.000 (circa  1/3  della totalità dei token, ma meno del 50%+1 della totalità prodotta nel blocco zero) sarà distribuita tra i legal, team, marketing, evangelist, il restante 56.500.000 sarà messo in vendita al pubblico.

Mentre 105.120.000, saranno rilasciati in un arco temporale di 100 anni come COINBASE.

I token rossi verranno generati nel blocco di genesis in un corrispettivo pari a 100.000.000.000 e rilasciati su richiesta di acquisto, direttamente da AiliA SA.

Entrambe i Token sono Utility, acquistabili esclusivamente sul marketplace di AiliA SA ed exchange.

AiliA SA

Il progetto nasce e si sviluppa a seguito di un primo ed approfondito studio del funzionamento delle Blockchain pubbliche, svolto da Mario Carlini, attuale AD di AiliA SA, che individua in questa tecnologia, la nuova frontiera, il paradigma tecnologico che nei prossimi anni coinvolgerà milioni di persone e rivestirà un ruolo verticale nel business di nuove società e di quelle esistenti.

Valutata l’impossibilità di ottenere una soluzione efficace, decide di far realizzare una blockchain pubblica, democratica ed ecologica e si affida alle competenze e alle conoscenze di un team esperto di ingegneri.

Compra in svizzera AiliA SA all’inizio del 2017, e nell’ottobre dello stesso anno avvia il progetto Takamaka.

Affida una parte del progetto, quello relativa allo sviluppo crittografico, all’università di Verona e Trento e delega i livelli successivi di sviluppo agli ingegneri AiliA SA, a cui affida la realizzazione dell’algoritmo di consenso, il Networking tra nodi e la crittografia.

Attualmente la società ha sede in Svizzera, nel cantone di Zugo, ed è attiva e operante nel settore della “Fornitura di servizi informatici” e processi di innovazione negli ambiti della trasformazione tecnologica Blockchain e AI

Finalità

TakaMaka è senza ombra di dubbio un progetto entusiasmante, che cerca di affrontare e risolvere una serie di problemi dei protocolli Blockchain esistenti e si presenta a tutti gli effetti come Blockchain 3.0

Mentre Ethereum (o diverse altre altre Blockchain concorrenti) che presenta un linguaggio Turing completo per la scrittura degli Smart Contract, ha il suo codice di programmazione proprietario chiamato Solidity, che richiede agli sviluppatori ed imprese, di apprendere e capirne il funzionamento prima ancora di avviare qualsiasi fase di sviluppo, in Takamaka grazie a Java, si abbassa notevolmente la barriera di ingresso al mondo Blockchain, dal momento che gli sviluppatori non devono imparare una nuova lingua di programmazione per creare contratti.

In questo senso Takamaka si candida a soddisfare a pieno l’ambito B2B e non solo, abbattendo in maniera consistente qualsiasi problema di apprendimento e qualsiasi barriera che ostacoli il numero di sviluppatori e di imprese interessate ad avviare il proprio modello di business nel mondo Blockchain.

Visita www.takamaka.io

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