Blockchain

Cos’è Zcash, la moneta che il Parlamento …. di Antonio Simeone


In Parlamento è arrivata una proposta di legge per contrastare l’uso delle criptomonete anonime. Ma la storia di bitcoin dimostra che è impossibile farlo. Come funziona Zcash e perché è l’evoluzione del bitcoin

In questi giorni sembrano essere arrivate scosse anche per il mondo della tecnologia. Ovunque, infatti, nei social network e nei forum dedicati alla tecnologia,  una notizia sta destando grande scalpore. Si tratta dell’annuncio con cui un deputato, Stefano Quintarelli (Scelta Civica) ha deciso di farsi portavoce di una proposta di legge sulle criptomonete nell’ottica di perseguire due risultati diversi: «sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni e  lavorare sull’abuso».

Ma davvero questo significa sensibilizzare l’opinione pubblica? L’ambizione del deputato Quintarelli consiste nel tentativo di regolamentare non tutte le criptomonete, bensì soltanto quelle completamente anonime. Un’impresa di poco conto insomma, quasi quanto le 12 fatiche di Ercole. Capiremo presto perché

All’origine del (parziale) anonimato di bitcoin

Ma cosa significa criptomonete anonime? Procediamo per gradi e dall’inizio. Il Bitcoin è stato la prima criptomoneta che ha raggiunto un livello di diffusione globale. Il suo segreto? Presto detto. Il fatto che non servissero più terze parti fidate. La fiducia era riposta semplicemente nella rete, o meglio nella blockchain, un registro pubblico che consentiva e consente di tenere traccia di tutte le transazioni.

I consumatori vogliono comprare e vendere le cose su Internet e hanno bisogno di privacy da tutti gli sguardi indiscreti di spioni che potrebbero utilizzare la conoscenza delle loro transazioni contro di loro

Eppure quello che è stato il punto di forza dei Bitcoin, ha rappresentato anche il suo tallone di Achille. I Bitcoin infatti, per quanto se ne sia sentito parlare come la moneta che garantisce la non tracciabilità, non sono in grado di assicurare ai consumatori l’anonimato ovvero quel diritto alla privacy di cui oggi si sente sempre più parlare. Il diritto ad essere lasciati in pace.

E’ sullo spiraglio di questa debolezza che hanno fatto leva le criptomonete anonime al fine di potersi aprire una nuova strada nel panorama delle valute alternative.

Cos’è Zcash, la nuova cryptovaluta totalmente anonima

Sicuramente la più nota delle criptomonete anonime non può che essere Zcash, un nuovo protocollo informatico, che consente di estendere ai Bitcoin una garanzia di protezione dei dati dei consumatori. Zerocash applica la cosiddetta zero-knowledge proof per impedire la rintracciabilità delle transazioni. Si tratta di un protocollo di natura ibrida che consente di “lavare” i Bitcoin.

Sul piano concreto, occorre rilevare che con riferimento ai Bitcoin, un’operazione di pagamento è solitamente costituita dai seguenti dati:

  • indirizzo di provenienza,
  • indirizzo di destinazione,
  • ed importo del pagamento.

Tali dati vengono raggruppati in blocchi e memorizzati su un libro mastro decentrato, precisamente la blockchain. chiamato catena di blocco. Poiché la blockchain, può essere visualizzata da chiunque, attraverso il software Bitcoin o visitando qualsiasi servizio di monitoraggio, qualsiasi informazione in essa contenuta diviene di dominio pubblico, per cui non sarà molto difficile individuare le abitudini di spesa degli utenti.

Il valore aggiunto di Zerochash a Bitcoin

Zerocash implementa quindi il protocollo di Bitcoin con l’aggiunta di nuovi tipi di transazioni che consentono di non rivelare nulla di una transazione, né l’origine, né la destinazione, o tantomeno l’ importo del pagamento. Zerocash consente di arrivare ad una moneta anonima separata, destinata a viaggiare su un binario parallelo a quello di tutte le altre valute.

Come funziona? Ci sono due tipi di operazioni che si possono effettuare tramite il protocollo Zerocash: le cosiddette “mint transactions” e “pour transactions”.

  1. Le mint transactions consentono a qualsiasi utente di convertire valute non anonime in Zerocoins appartenenti ad uno specifico indirizzo Zerocash. Si tratta propriamente di un’operazione crittografica che consente di convertire le monete di base in nuove valute, specificando il valore, l’indirizzo del proprietario e il numero di serie.
  2. Le pour transactions sono invece operazioni che consentono di spendere le monete producendone di nuove completamente anonime.

Il protocollo Zerocash è inoltre costruito in maniera tale da consentire in qualsiasi momento la verifica del valore delle monete effettivamente impegnate nelle transazioni, ma non è altrettanto possibile risalire agli indirizzi degli utenti.

Zooko Wilcox, crittografo di lunga esperienza, non aveva dubbi sul grande successo delle criptomonete anonime quando nel gennaio 2016 ha lanciato il progetto Zerocash. “I consumatori vogliono comprare e vendere le cose su Internet e hanno bisogno di privacy da tutti gli sguardi indiscreti di spioni che potrebbero utilizzare la conoscenza delle loro transazioni contro di loro. Questa è la prima volta che si può negoziare con chiunque su Internet, e il controllo su chi arriva a scoprire tali operazioni è esclusivamente nelle tue mani.”

Si tratta di un progetto di gran lunga innovativo che è partito in grande stile, con ben 715.000  dollari di investimento da parte di investitori dai nomi altisonanti, quali Naval Ravikant, investitore in Twitter e Uber, Barry Silbert, fondatore della piattaforma di equity-trading Second Market,  e Roger Ver, rinomato investitore nel mondo delle startup sui Bitcoin.

A tutti coloro che obiettano che l’anonimato delle valute possa alimentare i traffici illeciti di droga, armi e prostituzione, Wilcox sostiene fermamente che ” Internet certamente potrà sempre essere utilizzato per la criminalità ma non è questo l’aspetto su cui ci si deve concentrare”. Occorre vedere il buono, o meglio il business. “Mi sono concentrato sulle migliaia di miliardi di dollari di commercio legittimo che scorrono in tutto il mondo.”

Regolamentare qualcosa che nasce appositamente per essere fuori controllo sarà possibile? Forse più che regolamentare e centralizzare, dovremmo piuttosto cercare di agevolare gli sviluppi di una tecnologia ad alto potenziale innovativo ed indirizzarli vero un progresso effettivo e concreto, provando finalmente a cambiare la finanza, offrendo ai consumatori servizi sempre più mirati alle loro esigenze.

Antonio Simeone

 
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